Written by 10:00 am Pensieri di corsa • One Comment

Oggi non spingo

Corsa rilassante

Sono un’atleta agonista, e  quasi tutti i miei allenamenti hanno uno scopo ben preciso: arrivare pronto al mio prossimo obiettivo. Ripetute, medi, lunghi, lenti, salite, allunghi, fartlek… e chi più ne ha più ne metta. I tempi e il passo al chilometro sono l’unica cosa che conta veramente. L’orologio è un compagno indispensabile. A volte diventa un’ossessione.

Gli obiettivi che mi pongo sono sempre ambiziosi, e per arrivarci c’è da soffrire. Il confine tra divertimento e impegno è molto sottile. Ma ci sta. E’ bello così.

Non mi sono mai annoiato di vivere l’atletica e il podismo in questo modo. Questo sport magnifico è parte della mia vita e non riesco ad immaginarla senza tutto questo. E’ bello avere degli obiettivi  e dare il massimo per raggiungerli. Le gratificazioni sta nei risultati. L’emozione di fare un personale nella Maratona che ho preparato per mesi, ripaga tutti gli sforzi abbondantemente. Era così prima in pista quando correvo solo per il tempo, è così ancora oggi sulle distanze lunghe. Oggi forse ancora più di ieri.

Ci sono però dei giorni durante l’anno dove corpo e mente proprio non ne vogliono sapere di stare dietro alla mia perseveranza. Oggi è uno di quei giorni. Molti atleti in questi momenti si prendono una bella giornata di riposo, lontano dalla corsa. Io no.

Il lento rilassante, il mio non allenamento

Allaccio le scarpe, lascio l’orologio a casa (sentendomi un po’ in colpa come se avesse abbandonato il mio migliore amico) e parto per il mio lento rilassante. Si, è il mio “non allenamento” preferito e l’ho voluto chiamare lento rilassante, perché il nome rispecchia esattamente le caratteristiche di questa corsa: lenta lenta e molto rilassante. Meglio di un massaggio all’olio di rose nella SPA.

Quando un’atleta è abituato a correre un lento a 4 minuti al km, correre a 5 minuti al km ti permette di non far alcuna fatica. I battiti del cuore non si alzano e le gambe non sforzano mai. Tutto questo mi permette di lasciare libera la mente e tuffarmi nell’esperienza quasi mistica di una corsa rilassante.

Il tutto rasenta la magia, se a fare da sfondo a questo momento c’è uno dei parchi più belli di Londra, nel quartiere dove vivo. Quattro dei cinque sensi si incrociano in continuazione: la vista dello spettacolo proposto dalla natura in piena primavera, l’olfatto con i profumi dei fiori onnipresenti nei parchi londinesi, il tatto con il vento tiepido che sfiora le mie guance come se volesse accarezzarmi e l’udito, impegnato a distinguere i rumori dei miei passi da tutto quello che mi circonda. Il gusto in questo caso non viene chiamato in causa. Ma c’è il sesto senso, che mi guida nella scelta dei vari percorsi da seguire e dagli appoggi da usare tra un passo e l’altro. E poi c’è il settimo senso.

Il settimo senso si può scoprire solamente correndo. E’ quella sensazione che si prova quando il tuo corpo e la corsa diventano una cosa unica. E’ quel momento in cui tutto quello che c’è attorno diventa parte integrante del gesto. Un passo dopo l’altro a ritmo elevato, ma non troppo, e la magia sfiora testa e cuore, mischiando la razionalità con l’irrazionalità del momento, scombussolando ma lasciando tutto intatto. E’ il settimo senso. E’ la corsa rilassante.

Riposare fa bene, staccare la spina ogni tanto serve. Ma correre a ritmo bassissimo, senza alcuna costrizione, può essere un’alternativa valida. Aiuta a scaricare le tensioni, a sciogliere i nodi più difficili che abbiamo in testa, aiuta a stare decisamente meglio.

Oggi, dopo una corsa rilassante, sono tornato a casa rigenerato, e pronto per altri giorni di allenamenti intensi. Correndo, ho fatto riposare la mente, il cuore e paradossalmente le gambe.

Provare per credere!

Buona corsa lenta rilassante.

Pic by Veronika @Flickr

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