Written by 3:29 pm Interviste, Pensieri di corsa

Correre oltre il tempo: le incredibili storie di chi batte record dopo i 90 anni

CORRERE A 100 ANNI

Nel mondo della corsa c’è una linea invisibile che molti credono invalicabile: quella dell’età. Dopo i 60 anni si rallenta, dopo i 70 si cammina, dopo gli 80 ci si ferma. Ma poi ci sono loro. Donne e uomini che a 90, 100, persino 105 anni non solo camminano… corrono. E vincono.

Questo articolo è un omaggio a chi ha deciso che l’età è solo un numero. Sei storie vere, documentate, che dimostrano come la corsa – se praticata con intelligenza, amore e costanza – possa accompagnarci molto oltre il tempo che ci hanno fatto credere possibile.

Indice Articolo

Julia Hawkins (1916–2024): l’uragano gentile

Ha iniziato a correre a 100 anni. Sì, a cento. Fino ad allora era stata una ciclista, una madre, un’insegnante. Poi, spinta dai figli, ha deciso di provare qualcosa di nuovo. “Sapevo di poter correre – diceva – correvo sempre quando squillava il telefono.”

Foto Runners World

Nel 2017, a 101 anni, Julia ha battuto il record del mondo nei 100 metri con 36”62. A 105 anni, ha stabilito il primo primato della storia nella categoria W105 (1’02″95). Correva nel vialetto di casa, tra un bonsai e una pianta di magnolia. “Non voglio sprecare troppe volate da 100 yard, me ne restano poche” diceva con un sorriso. È morta nel 2024, a 108 anni, lucida, indipendente e ancora con la voglia di ispirare.

Diane Friedman (1921): l’eleganza della velocità

Diane ha cominciato a correre a 70 anni, per gioco. Ma il gioco è diventato competizione. A 100 anni ha stabilito tre record mondiali: 100 m in 36”71, 200 m in 1’29” e lancio del giavellotto a oltre 6 metri. Il tutto, ai Michigan Senior Olympics del 2021.

Foto London Press

Con un allenatore personale, il dottor Bruce Sherman, si allena ancora con cyclette, pesi leggeri, camminate in salita, palla medica e sprint in pista. La chiamano Flash Friedman. E se le chiedi come ci riesce, lei risponde: “Perché no?”

Fauja Singh (1911): il maratoneta immortale

Nato nel Punjab, India, Fauja ha iniziato a correre a 89 anni, per superare un dolore insostenibile: la perdita della moglie e di un figlio. Da quel giorno non ha più smesso.

Foto The Guardian

A 100 anni ha corso la Maratona di Toronto in 8h11’, diventando il primo centenario a concluderne una. Vive ancora a Londra, vegetariano, disciplinato, in cammino ogni mattina per ore. È diventato un’icona: ha portato la torcia olimpica, ha prestato il volto a campagne Adidas, e ha ispirato libri per bambini.

Il suo segreto? “La corsa è la mia medicina. Chi si ferma, si spegne.”

Lester Wright (1922–2022): il veterano che volava

Ha combattuto in Normandia, gestito un laboratorio odontotecnico e allevato una famiglia per cinque generazioni. Ma la sua impresa più famosa arriva a 100 anni, ai Penn Relays 2022, dove ha corso i 100 m in 26”34, nuovo record mondiale M100.

Foto El Guardian

La folla era in piedi. Ha battuto avversari di 10 e 20 anni più giovani. Prima della gara, sua moglie Adele (insieme da 80 anni!) gli disse: “Corri con la testa”. E così fece. La sua eredità? Una lezione di dignità, impegno e amore per la corsa.

Mike Fremont (1922): il vegano a tutta maratona

A 69 anni, Mike scopre di avere un tumore al colon. Prognosi: 3 mesi di vita. Risponde con una dieta plant-based rigorosa, stile di vita attivo e… corsa. Oggi ha 103 anni, e dice: “Mi sto divertendo più adesso che a 30”.

Foto Only my Health

Detiene record mondiali in mezza maratona e maratona per le categorie M80 e M90. A 99 anni correva ancora 3 volte a settimana per 8 km. È convinto che l’alimentazione vegetale l’abbia salvato: “Mangio per vivere, non vivo per mangiare.”

Luigi Porcu (1951): il campione mondiale over 70

Sardo, classe 1951, ha cominciato a correre tardi, da amatore. Ma è solo dopo i 65 anni che esplode: si dedica al trail running e conquista titoli su titoli.

Foto Fidal

Nel 2021 vince l’Europeo M70 di trail. Nel 2023 arriva secondo all’Europeo in Svizzera. E nel 2024, a 73 anni, diventa campione del mondo master nei 34 km di montagna a Canfranc, Spagna. Tutto questo con il sorriso, l’umiltà e una passione sconfinata per la fatica e per la montagna.

Cosa ci insegnano queste vite?

Queste persone non sono “geneticamente diverse”. Sono costanti, hanno uno scopo, si muovono ogni giorno, mangiano bene e coltivano la mente.

Sono esempi viventi di come si possa vivere in corsa, anche quando il calendario dice il contrario.

E oggi, la scienza lo conferma:

  • Il VO₂max si può migliorare anche oltre i 70 anni.
  • La corsa rallenta la sarcopenia e preserva la densità ossea.
  • Migliora il microbioma intestinale e la funzione cerebrale.
  • Aumenta il BDNF, riduce infiammazioni e previene la demenza.

Cosa possiamo fare noi?

Se oggi hai 40, 50, 60 o 70 anni e ti chiedi se ha senso iniziare… la risposta è: .

Inizia con:

  1. 10–20 minuti di camminata o corsa leggera, 3 volte a settimana.
  2. Due sessioni di forza (a corpo libero vanno benissimo).
  3. Un’alimentazione più vegetale, meno elaborata.
  4. Una routine semplice, fatta di piccoli riti quotidiani.
  5. Una community: correre insieme fa bene due volte.

Come raccontiamo nel libro Il Cammino del Runner, ogni trasformazione inizia con una decisione. Una visione. Un gesto. E poi, giorno dopo giorno, il tempo non sarà più un limite. Ma solo un compagno di corsa.

Scopri di più:

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Chi ha scritto questo articolo?

Sono Simone Luciani, Running Coach certificato UESCA e nutrizionista sportivo abilitato in UK. Alleno le persone a trovare la propria migliore versione attraverso l’atto trasformativo della corsa. Sono un’atleta da oltre 20 anni, spaziando dal mezzo fondo fino all’ultra maratona. Puoi leggere di più su di me qui.

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