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La mia Mezza Maratona del Lago Maggiore e l’importanza di avere un coach.

Christian Zegna Fabio Corniati

Vi avevo detto che avrei corso la LMHM, e così è stato.

Partenza ore 7 da Biella, arrivo 8.30 circa, ritiro pettorali, riscaldamento. Pipì come fosse l’ultima volta che puoi farla in vita tua e si parte.

Avevo un obiettivo dichiarato e mai nascosto, 1 ora 29 minuti e 59 secondi. Un tempo che per me sarebbe significato la conferma di un buon (molto buono) progresso e di una buona crescita maturata in questi mesi.

Mi porto a casa 2 risultati: 41’13” sui 10 km, (mio miglior tempo personale, prima era 42’15”) e 1h 29′ 53” sulla mezza, di cui ho già detto (il mio Garmin dice che il mio tempo migliore su questa distanza, inizio dicembre 2014, era di 1h54’55”).

Gara impostata malissimo, troppo forte all’inizio e la seconda metà almeno ad imprecare.

E due pensieri.

Il primo è che correre gli ultimi 5 km, dopo una partenza troppo forte per le mie possibilità e una stanchezza immensa, senza sapere se sarei riuscito o meno a raggiungere o meno il mio obiettivo, sia stato mentalmente massacrante. Fisicamente, massacrato, lo ero già. Ho fatto il conto del tempo restante / km non so quante volte, mai giusto, mai preciso. Odio chi ha deciso che in un km ci sono 1000 mt e in un minuto 60 secondi. Lo odio e lo odierò per sempre. Tu, maledetto, di sicuro non correvi. 5 km sapendo che l’obiettivo l’avrei raggiunto o meno con uno scarto di pochi, pochissimi secondi.

Da qui la foto, con Fabio che mi ha tirato per i primi 10 km, mentre dormiamo tornando in pullman.

Il secondo pensiero è più una consapevolezza. Io, senza un coach, non ce l’avrei mai fatta. Senza una persona che cura la parte atletica (con tabelle e piani di lavoro adeguati alle tue esigenze e ai tuoi obiettivi) ma, soprattutto la parte di preparazione mentale, non sarei nemmeno lontanamente arrivato vicino all’ora e mezza. Il mio coach si chiama Paolo Vialardi, correva fortissimo gli 800 metri direbbero i giornali. Io dico che li corre ancora fortissimo perché ogni tanto ci regala qualche secondo dove in allenamento possiamo vedere come corre un atleta vero. Ha l’abbonamento alla juve che tifa in modo esagerato, gioca a golf e vorrei fosse il primo “esterno” a scrivere un articolo su questo blog.

Grazie coach, per la foto e per la presenza.

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