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Nirvana Trail – gara in orientamento e autosufficienza

Nirvana Trail - scorcio su Lecco

Nirvana Trail – gara in orientamento e autosufficienza – Mandello del Lario 21/06/2105

Nuove esperienze.

Dopo tanti anni che corro è arrivato il momento di fare nuove esperienze, provare tipologie di gare e competizioni diverse, così, dopo il Passatore, ho accettato di buon grado la proposta dell’amico e compagno di squadra Luca Castiglioni.

Qualche settimana fa mi scrive un messaggio di poche righe, poche ma sufficienti ad accendere il fuoco.

“cerca Nirvana Raid….una figata”

Detto, fatto … iscritti.

Cos’è il Nirvana Raid? È un trail a squadre (2 concorrenti per squadra) in completa autosufficienza, quindi senza ristori, e in orientamento, quindi non balisato o con indicazioni di qualsivoglia genere.

Come funziona? Poco prima della partenza ti danno una cartina dell’area geografica interessata dalla gara, con curve di livello che indicano le quote altimetriche e quindi, indirettamente la pendenza. Sulla cartina si trovano i paese con la loro cartografia, le tracce dei sentieri (senza identificativi come numeri o nomi) e dei punti fissi di controllo, numerati, che vanno raggiunti in successione come indicato. I concorrenti  devono scegliere quale strada percorrere  valutando distanze e pendenze dei sentieri.

Il Nirvana è definito uno dei più importanti e duri trail in orientamento, questa edizione prevedeva due distanze, la corta di circa 15 km e D+1000 ed il lungo (PRO) di 30 km e D+2000/2300. Ovviamente abbiamo scelto il PRO.

Ore 5.30 si parte per Mandello del Lario da dove prenderà il via la gara, arrivati sul posto si respira un’aria completamente diversa rispetto alle solite gare, sarà per il ridotto numero di partecipanti (solo 16 squadre) ma qualche dubbio sulla scelta fatta ci viene….chissà perché siamo così pochi mentre al corto sono 50 le squadre?…poveri noi lo scopriremo da li a poco.

Ore 7.00 ci danno la cartina, qualche spiegazione e si parte. Non sapendo come organizzarci decidiamo per la tattica più semplice…seguiamo la massa …massa per modo di dire.

Si sale velocemente verso il gruppo della Grigna/Grignetta verso lo Zucco di Sara, stiamo bene ed andiamo forte ma l’obiettivo è divertirci e goderci questa nuova avventura.

Passati i centri abitati ci immergiamo in una natura selvaggia ed incontaminata, una sensazione di libertà incredibile, mai avremmo pensato potessero esistere posti del genere a due passi da casa. Valli strette ed impervie con sentieri altrettanto stretti che si inerpicano in una fitta boscaglia per poi aprirsi su scorci di lago e monti bellissimi. Raggiungiamo abbastanza velocemente i primi 3 controlli, passiamo il chip sulla lanterna e via, cartina alla mano per decidere quale strada prendere.

L’aria è fresca, la compagnia è ottima e non mancano le occasioni per scambiare quattro chiacchiere e qualche risata con le altre coppie. L’atmosfera dei trail è già di suo più rilassata e rilassante rispetto alle gare su strada, qui il senso di pace è ancor più accentuato.

Giunti al 4° controllo siamo in quinta/sesta posizione insieme ad un’altra coppia, si arriva proprio sotto la parete Ovest della Grignetta e si apre il dilemma su quale strada prendere. Fare circa 10 km con 700 mt di dislivello o farne 7 con 1000? Forti della nostra condizione decidiamo per la seconda opzione, ed è così che andremo incontro ad una salita durissima che ci penalizzerà non poco. Di quei 7 km 3 sono in salita ed il dislivello è tutto in quei km. Si sale veramente a fatica toccando pendenze del 45%, pensate che l’ultimo chilometro prima del Rifugio Rosalba ha un D+ di 500 mt. Arriviamo in vetta esausti, ma siamo gente che non molla mai e così dopo una fetta di torta alle mele ci lanciamo verso i Pian dei Resinelli, il sentiero ha un nome sinistro…”via della morte”…ottima scelta. Una discesa molto tecnica tra sfasciumi e salti con molta gente che sale a cui bisogna far attenzione.

Arriviamo al controllo numero 5 (Pian dei Resinelli) in più di 2 ore e scopriamo d’aver fatto la scelta sbagliata. Siamo caduti in ottava posizione…solita prestazione da Medioman che a noi va comunque più che bene anche se un po’ ci girano.

Ci riprendiamo dallo sconforto momentaneo (10 secondi) e via ancora di corsa per cercare di recuperare qualche minuto…chissà magari i settimi li prendiamo. Dai Resinelli si scende al punto 6 (Bocchetta di Valverde) per poi risalire ai punti 7 (Zucco della Rocca) e 8. Questa volta studiamo meglio la cartina e troviamo la via migliore, la più veloce. La stanchezza inizia a farsi sentire, le gambe iniziano a ribellarsi a causa dello sforzo fatto per salire al Rosalba, ma nonostante tutto l’umore è alto, non mancano battute e risate come non possono mancare  le foto a questo paesaggio incredibilmente bello. Raggiunto il punto 7 sappiamo che manca ancora un solo controllo prima di scendere, ma sappiamo anche che sarà la prova finale. La salita è durissima, ripida, con continui cambi di direzione, torniamo a toccare il 43% di pendenza, i piedi scappano via sul terreno sia per la pendenza che per la stanchezza. Appena possibile cerchiamo di correre, siamo stanchi e vogliamo tagliare il traguardo. Raggiunto il punto 8 è tutta discesa e quindi via il più velocemente possibile. Si scende velocemente verso Mandello dove ci aspettano gl’ultimi due controlli prima del traguardo, ogni tanto si controlla la cartina, sbagliare adesso sarebbe la fine.

La calura aumenta man mano che ci abbassiamo, si soffre ma significa essere sempre più vicini al lago.

Mandello…le prime case…ci guardiamo e il sorriso viene da se…ci siamo…vie, viottoli e finalmente il lago, si corre all’imbarcadero per cercare la lanterna 9….eccola in fondo al pontile!!! Corro marco e via verso l’ultima. Attraversiamo la piazza di Mandello tra turisti che ci guardano chiedendosi da dove arriviamo così conciati, sudati, rossi in volto e anche un po’ sporchi…machisseneimporta!!! Noi siamo felici per aver portato a termine la nostra gara, ci scambiamo pacche sulle spalle e … controlo 10….200 mt ed il traguardo del nostro primo trail in orientamento è conquistato!!! Tempo totale 7h02’ – 35 km D+3.000 – posizione 8/16.

Contentissimi, nonostante l’errore sulla scelta del percorso, per l’avventura vissuta e per averla condivisa. Correre una gara senza indicazioni in autosufficienza è un’esperienza molto bella, tutto dipende da te. Devi saperti gestire a livello alimentare e idrico, non puoi permetterti di saltare una fonte o una fontanella, se sbagli percorso e se prendi un sentiero più difficile da percorre è sempre tutto dipeso da te. Fantastico.

La nostra avventura finisce davanti ad un piatto di pasta al ragù, polenta e salsiccia e tanta birra.

Di questa bella domenica mi sono portato a casa, oltre ad una stanchezza fotonica, l’aver condiviso 10 ore del mio tempo con una persona simpaticissima con la quale mi sono divertito veramente tantissimo,dei paesaggi stupendi e mozzafiato oltra alla certezza che questo non sarà l’unico trail in orienteering della mia “carriera” podistica.

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