Andrea ama correre da sempre. È stato un atleta di buon livello, si è tolto qualche soddisfazione, ha dovuto smettere anni fa perché gli orari di lavoro erano incompatibili con gli allenamenti. La sua professione richiede anche corsi di aggiornamento nel week end e serate dedicate allo studio che già tolgono spazio alla famiglia figuriamoci se si fosse ritagliato anche solo mezz’oretta per allenarsi un po’ …
Per anni ha accantonato l’idea, finché, in un periodo di stress, ha pensato di provare a stemperare la tensione sacrificando la pausa pranzo un paio di giorni alla settimana per correre. In breve tempo quell’appuntamento è diventato quasi quotidiano. Adesso, anche quando trascorre i fine settimana ai seminari, lontano da casa, non dimentica mai di mettere nel trolley ciò che serve per correre e a fine giornata, esce. La stanchezza vola via in un istante, mente e fisico si rigenerano e dorme meglio.
Di recente è andato a comprare un paio di Mizuno rosse in compagnia della sua bimba e della sua compagna, che, sebbene fosse inizialmente contraria a questa scelta come la maggior parte dei partner che non condividono coi runner la loro passione, si è accorta che da quando si è imposto di trovare il tempo per correre regge meglio lo stress ed è più rilassato. Io, per ragioni professionali, vedo Andrea tutti i pomeriggi e scorgo una luce diversa nei suoi occhi da quando ha preso questa decisione. E l’entusiasmo è palese ogni volta che mi racconta dove è stato e le sensazioni positive che gli derivano da quei pochi attimi di libertà assoluta. “A volte torna la voglia di competere” mi confida. “Ma per ora va bene così, è già meraviglioso aver ricominciato a correre”.
Se qualcuno di voi lettori è stato runner e ha appeso le scarpette al chiodo per mancanza di tempo sappia che non è poi così difficile riprendere. Il tempo a disposizione è come un puzzle, basta mettere ogni tassello al posto giusto e lo spazio per uscire si trova. Provare per credere.
Pic by Luke Ma @ Flickr