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Mizuno Wave Rider 27 – La recensione dopo oltre 100 km

Mizuno Wave Rider 27

Il marchio giapponese Mizuno presenta un aggiornamento annuale della sua iconica scarpa da running, che è ora alla sua ventisettesima stagione. La Wave Rider è ormai un punto di riferimento nel panorama delle scarpe da running. E questa Mizuno Wave Rider 27 non è da meno.

Mizuno Wave Rider 27 – Prime impressioni dopo pochi km

Indice

Intro

Questa scarpa ha una legione di appassionati e continua ad evolversi senza molti cambiamenti strutturali, perché i suoi fedeli seguaci non desiderano una modifica all’essenza di quella che è, senza dubbio, una delle calzature più significative degli ultimi decenni.

In generale, non è un modello che subisce grandi cambiamenti. È sempre stata un’icona per la sua versatilità, durata, stabilità e leggerezza. Molti runner la adorano per tutti questi aspetti e, nonostante i tempi che cambiano, con una varietà di materiali, la tendenza al maximalismo e altre mode spesso temporanee, la Rider rimane costante e continua a essere un modello di scarpe da corsa molto venduto.

La Mizuno Wave Rider 27 è una continuazione del modello precedente, il che garantisce il successo tra i suoi acquirenti abituali. Forse con il nuovo design della tomaia potrebbe attirare qualche nuovo fan, dato che presenta un’immagine più aggressiva e moderna rispetto alla versione precedente.

Tomaia

L’aggiornamento più notevole e benefico riguarda la tomaia. Mizuno ha scelto di equipaggiare la Rider 27 con una tomaia di alta qualità, realizzata in un unico strato di jacquard air mesh. Questo non solo conferisce alla Rider 27 un’immagine di lusso, ma la rende anche più attraente esteticamente, grazie alla capacità del jacquard di creare effetti visivi molto impressionanti nelle rete.

Nonostante non si osservino grandi aperture in questa 27esima edizione, la scarpa offre una ventilazione superiore. Il tessuto in mesh monolayer è dotato di microfori su tutto l’avampiede, facilitando non solo l’ingresso, ma anche l’uscita dell’aria.

Avere un solo strato invece di due rende la scarpa più leggera (ora comprendiamo da dove proviene questo notevole risparmio di peso), permette una migliore circolazione dell’aria in entrata e uscita e, inoltre, rende la calzata leggermente più flessibile, un dettaglio minore ma apprezzabile quando hai corso per 30 km con queste scarpe.

I soli rinforzi presenti sulla tomaia sono termosaldati in 3D con punti di varie dimensioni che si raggruppano per conferire solidità a determinate aree, in particolare alla parte bassa della tomaia, all’area intorno ai lacci e al tallone.

Nell’area mediana, è presente anche il simbolo di Mizuno impresso. L’insieme di tutti questi elementi fornisce un sostegno adeguato per assicurare un’ottima calzata senza aggiungere ulteriore peso. Ciò rende anche la tomaia malleabile, in grado di conformarsi alla forma del piede quando è necessario, caratterizzandola come una tomaia estremamente versatile.

La mia riserva riguarda la tomaia: essendo costituita da un solo strato e mancando di rinforzi sostanziali nell’area in cui si fonde con il telaio nella parte anteriore del piede (nei pressi dei borsiti), potrebbe essere soggetta a lacerazioni. Abbiamo visto in rete da altri recensori che nella Rider 26, si sono verificati alcuni episodi del genere, non frequenti ma comunque presenti, cosa che è considerata normale. Vedremo come la situazione si evolverà con un singolo strato di jacquard.

Per quanto riguarda la linguetta, come sempre: eccellente, imbottitura media, fissata ai lati, funzionale, accompagnata da lacci piatti di qualità e un collo allungato, con rivestimento interno di lusso, ergonomico e ben strutturato con un contrafforte rigido tipico delle Mizuno dotate di Wave Plate.

Mizuno verso la sostenibilità?


Tutto ciò che é presente nella tomaia: fili, rinforzi, imbottiture… è realizzato con materiali riciclati, fino al 90%. Questo, unito ai materiali utilizzati per la piastra e le tinture della suola, contribuisce notevolmente a fare della Rider 27 un modello che promuove con forza la sostenibilità.

Struttura e intersuola

Come ho menzionato nell’introduzione, non ci sono cambiamenti rispetto a quanto visto nella Mizuno Wave Rider 26 per quanto riguarda il telaio: gli stessi profili di 38 mm sul tallone e 26 mm sull’avampiede, con il classico e insolito drop di 12 mm, inusuale al giorno d’oggi, e sicuramente non adatta a tutti.

Mantenere un drop di 12 mm è una delle caratteristiche che Mizuno non vuole modificare nella Rider per non perdere nessuno dei suoi fan, anche se penso che con un drop di 10 mm la scarpa sarebbe pressoché identica e molte persone le darebbero una possibilità (attualmente, un drop di 12 mm può intimorire molti corridori).

Per quanto riguarda l’ampiezza della base, la Mizuno Wave Rider 27 misura 114 mm nell’avampiede e 94 mm nel tallone. È chiaramente una scarpa progettata per chi corre principalmente sul tallone, un modello molto stabile lungo tutto il telaio, ma nella parte anteriore si elimina il flare il più possibile per risparmiare peso, rendendo la Rider 27 un modello agile e facile da muovere. E senza dubbio Mizuno lo realizza: è un tratto distintivo della Rider fin dalle sue origini.

Peso

Il peso è un aspetto che è migliorato nonostante tutte le caratteristiche condivise con la Mizuno Wave Rider 26. Infatti, Mizuno è riuscita a risparmiare quasi dieci grammi: 280 grammi per la taglia 9 US e 299 grammi per la taglia 10 US, che, considerando l’alto profilo della scarpa e la sua robustezza e stabilità, è un dato molto positivo.

Suola

Senza dubbio, la suola di questa scarpa è tra le più eccellenti che si possano trovare sul mercato, almeno tra le scarpe che abbiamo testato.

Il modello Rider di Mizuno si distingue da sempre per la sua durabilità e la sua versatilità su diverse superfici. Sono numerosi i corridori che ho osservato fare esercizio nei parchi indossando le Rider, e questo è principalmente dovuto alla qualità della suola e alla stabilità caratteristica di questo modello. Infatti, queste caratteristiche rendono la Rider una delle migliori scarpe da corsa non solo per l’asfalto, ma anche per i terreni più vari.

L’unico piccolo difetto della suola è che, in alcune circostanze, una pietra di dimensioni medie (della grandezza di una nocciola) potrebbe rimanere incastrata nello spazio tra il tallone e la parte centrale del piede (ma stiamo davvero parlando di problemi di lusso).

Durata

Da anni, Mizuno è il marchio che garantisce la massima durabilità ai suoi clienti, e sia la Rider 26 che la 27 confermano questa promessa di fronte ai rivali (come Nike Pegasus, ASICS Gel Cumulus 25, New Balance Fresh Foam X 880 13, Brooks Ghost 15, Saucony Ride 16…).

Considerando l’attuale usura dopo 70 chilometri per un corridore di 70 kg che corre a un ritmo di 4:40/km con una tecnica standard, prevedo che la scarpa potrebbe facilmente durare circa 850 km. Ma come sempre, siamo curiosi di sapere la vostra con questo form.

Appoggio e spinta

Correre con le Mizuno Wave Rider 27 è un’esperienza soddisfacente. In un panorama dove le scarpe da running tendono ad essere eccessivamente morbide e ammortizzate, la Rider 27 rompe lo schema: non è rigida, ma offre un’ammortizzazione graduale e sensata, evitando l’eccesso di mollezza.

Per i corridori fino a 80 kg, che rappresentano il target tipico della Rider 27, l’ammortizzazione di questa scarpa non deluderà. Non si avverte una sensazione eccessivamente dura o rigida, ma una risposta di medio-morbidezza nella fase iniziale di compressione.

La Mizuno Wave Rider 27 si comporta egregiamente a velocità elevate, superando diversi modelli concorrenti. L’energia extra fornita dalla tecnologia Enerzy è particolarmente apprezzata a ritmi più sostenuti.

L’unico aspetto che necessita di un lieve affinamento è la fase di transizione, che sebbene sia buona, risulta un po’ rumorosa, tipico delle scarpe con costruzione a piastra. In particolare, la zona media della scarpa non offre la transizione più fluida e silenziosa, generando un lieve rumore durante la corsa. Tuttavia, questo non risulta problematico o irritante.

Per chi è la Mizuno Wave Rider 27?

Atleti con un peso compreso tra 65 e 85 kg, con andatura neutra, in cerca di una scarpa con un drop elevato per allenamenti o gare di lunga durata. Deve essere versatile e facile da maneggiare, ma al contempo ammortizzata.

E’ una scarpa che può gestire ritmi lenti ma anche i ritmi più medi.

La scarpa fa un discreto lavoro anche su atleti leggermente pronatori.

Considerazioni finali


La Mizuno Wave Rider 27 mantiene l’eredità del modello: una scarpa versatile adatta a quasi tutte le situazioni. Puoi utilizzarla per una varietà di ritmi, per sessioni di corsa lente, fartlek, gare come mezza maratona o maratona e persino su pista a velocità elevata.

Dove comprarla?

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